IMMISSIONI IN RUOLO A SIRACUSA E PROVINCIA: 370 DOCENTI E 74 ATA.

COMUNICATO STAMPA  di Roberto Alosi, Segretario provinciale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil Siracusa

   Su oltre seimila docenti precari abilitati iscritti nelle graduatorie permanenti, ora ad esaurimento, della nostra provincia, 1722 incarichi annuali conferiti dall’Ufficio Scolastico Provinciale su posti vacanti e disponibili e ben 452 domande accolte di pensionamento a far data dal prossimo primo settembre, la proiezione relativa al numero di immissioni in ruolo autorizzate per Siracusa per l’anno prossimo, è di 370 posti complessivi di insegnamento fra tutti i segmenti scolastici e di 74 operatori del personale ATA. Ancora troppo pochi per far fronte all’emergenza precariato a Siracusa che registra dati da capogiro. Complessivamente, il previsto contingente per le immissioni in ruolo non copre per intero nemmeno l’avvicendamento lavorativo determinato dall’alto numero di pensionamenti in atto.
Se sarà rispettata la serie storica di immissioni in ruolo fra i vari settori scolastici in relazione anche al considerevole numero di posti disponibili a Siracusa, il contingente sarà così distribuito: 65 posti alla scuola dell’infanzia, 55 alla scuola elementare, 80 alla scuola media, 135 alla scuola superiore, 35 docenti di sostegno, 11 assistenti amministrativi, 11 assistenti tecnici, 46 collaboratori scolastici e 6 Direttori dei Servizi Generali Amministrativi.
“Un esercito di seimila docenti precari abilitati solo a Siracusa – dichiara Roberto Alosi, Segretario Generale della FLC CGIL – richiede una soluzione organica e strutturale che risolva radicalmente il problema garantendo al contempo i diritti delle persone e il buon funzionamento della scuola pubblica. L’improvvisazione e l’esibizione di buoni sentimenti non bastano più. E’ ineludibile un piano programmatico di immissioni in ruolo che copra tutti i posti vacanti, che valorizzi il ruolo e la professionalità di migliaia di insegnanti precari, che rilanci con forza le politiche di diritto allo studio che garantiscano l’accesso per tutti e per tutto l’arco della vita ad ogni ordine e grado della scuola pubblica valorizzando a pieno le competenze di Stato e Regioni.
Disoccupazione e sottoccupazione intellettuale producono scarti crescenti e voluminosi di precarizzazione che la nostra economia e la nostra provincia non riescono più a contenere: un immenso giacimento di risorse civili e sociali costituito da masse di giovani dotati di alti livelli di istruzione e formazione da valorizzare stringendo con il sapere i nodi dello sviluppo territoriale e del tessuto sociale della nostra comunità. Paradossalmente, viviamo in un Paese che pur disponendo di un’economia della conoscenza straordinariamente debole nei confronti degli altri paesi avanzati (il nostro numero di laureati e diplomati è molto più basso degli altri), non riesce nemmeno ad utilizzare a pieno il sapere diffuso di cui dispone. Ed è per questo che contrastare la precarietà e il modello sociale che sottintende è la carta di identità per le forze sociali e politiche, è la questione delle questioni, indipendentemente dai governi che si avvicendano”.

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