FLC CGIL: QUEL PASTICCIACCIO DEL DEBITO SCOLASTICO

Roberto Alosi                                                                   Segretario provinciale Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL Siracusa.

I debiti formativi e la scadenza del 31 dicembre
Non senza polemiche si sono riuniti nei giorni scorsi i collegi dei docenti delle scuole superiori per affrontare le nuove disposizioni sul debito scolastico. La diffusione della recente ordinanza ministeriale, come era prevedibile, ha creato allarme nelle scuole superiori della nostra provincia in gran parte all’oscuro del maturare di provvedimenti in tale direzione. La disposizione ministeriale, peraltro, prevede che entro il 31 dicembre le attività di recupero siano inserite nel Piano dell’Offerta Formativa e le famiglie ne siano informate. La FLC Cgil, sulla base della normativa, ha più volte chiarito che in queste riunioni è obbligatorio definire solo indicazioni di massima che consentano la modificazione del Piano dell’Offerta Formativa e non certamente individuarne tutti i particolari. Tutto il resto va definito successivamente, quando sarà più chiara la consistenza di risorse finanziarie a disposizione della scuola e quando sarà definito il numero degli allievi che necessitano del recupero. Non è necessario, quindi, definire ora tutta la tempistica, i calendari, men che meno quelli estivi che rischiano, in una prematura definizione a priori, di condizionare i periodi di ferie dei docenti e gli impegni inerenti gli esami di maturità.
“ La certezza dei finanziamenti – dichiara Roberto Alosi, Segretario Generale della FLC CGIL – è indispensabile alle scuole per avviare al meglio tutte le attività legate al paino dell’offerta formativa e diventa ancora più determinante alla luce delle problematiche che si sono aperte con la programmazione delle attività legate al recupero dei debiti formativi. Si tratta di questioni che meritano esami attenti per non incorrere in scelte punitive per gli studenti e autolesioniste per i docenti. L’Ordinanza Ministeriale è, infatti, in buona parte inutile, sovrabbondante e fuorviante perché ribadisce norme già esistenti e anzi produce alcune invasioni di campo contrattuali (come la determinazione delle ferie al personale docente), induce ansia dell’adempimento e rischia di introdurre meri atteggiamenti di esecutività. Tuttavia, pur condividendo l’urgenza e la necessità di superare positivamente il dato negativo dell’alto tasso d’insuccessi scolastici, non si può prescindere dalla considerazione che l’iniziativa del Ministro si colloca a valle del processo educativo delle scuole, ponendo l’accento solo sul loro esito finale, mentre andrebbe indagato tutto il processo formativo che ha dato risultati deludenti, mettendo in discussione strategie didattiche e relazioni educative soprattutto adesso che l’innalzamento dell’obbligo d’istruzione pone alla scuola superiore nuove e più complesse responsabilità”.
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